mercoledì 16 gennaio 2008

15.01.2007
La mafia non esiste... è un invenzione della Legge
è la parola dell'avvocato Giuseppe Lipera
di C.Abbondanza e S.Castiglion
[le frasi in corsivo sono tratte dalle dichiarazioni 'un po' così' di Giuseppe Lipera in "risposta" al rigetto dell'istanza di differimento della pena da parte del Tribunale di Sorveglianza]

“In Italia si è pericolosi per Legge: basta un’aggravante di un 416 bis”.

La criminalità organizzata, la mafia, quindi, non esiste, è un invenzione di legge, di questo 416 bis, una bazzecola d'aggravante. Non lo dicono mica i mafiosi condannati, loro lo hanno sempre detto che la ‘maffia’ – ‘sta invenzioni dei comunisti’ diceva il povero Riina- non esiste. Non è nemmeno un replay di Berlusconi, Dell’Utri, Andreotti o Totò ‘Vasa Vasa’ Cuffaro e degli altri sodali della ciurma da tribunale. E’ la parola di un professionista forense: l’avvocato ‘un po’ così’ Giuseppe Lipera, che naturalmente ha anche già individuato i colpevoli, l’inventore di questo nulla ha per lui, ormai, ha un volto ben preciso: “il legislatore” e “cioè i parlamentari di allora che votarono quella legge e i parlamentari di oggi che la mantengono in vita”.
D’altronde Cosa Nostra lo ha sempre chiesto, con tanto di papello, questa legislazione antimafia è da cancellare del tutto, le ampie concessioni effettuate dai vari Governi - di destra e di sinistra - non gli possono bastare di certo, a loro che ‘non esistono’… c’è sempre stu dannato 416 bis, il 41 bis e qualche volta pure le confische e l’uso sociale dei beni confiscati va in porto nonostante il Demanio ci si impegna proprio tanto a tener tutto fermo e nascosto.
Ma lui è proprio ‘un po’ così’, il Lipera, ed è per colpa di quel ‘demonio’ di potere giudiziario che arresta, condanna e tiene in cella i condannati in via definitiva con “un semplice provvedimento di un giudice”. Ma che scherziamo? Uno fa sciopero della fame così si sente male e non lo si fa uscire dal carcere? non gli si da la grazia? non si fa una bella revisione processuale? non si cancella la sentenza anzi il 461bis direttamente con effetto reatroattivo (per tutti, naturalmente)? Ma come: uno è colluso con Cosa Nostra, ha fatto per una vita pure lo straordinario come alto funzionario dello Stato, senza chiedere una lira in più, per servire meglio i boss ed i loro traffici, tenendo bene la bocca chiusa, e lo Stato che fa? Non gli dice nemmeno “grazie”? Povero Avvocato Lipera.
Ora ci si mettono anche i medici che hanno verificato lo stato di salute di Contrada non riscontrando alcun “incompatibilità” con il sistema carcerario, nonostante le patologie proprie di un settantenne. Ci si è messo pure il Tribunale di Sorveglianza che, quando Contrada voleva a tutti i costi tornare in carcere dopo il ricovero in Ospedale, ha stabilito che dovesse restare per tutti gli esami necessari ad accertare lo stato di salute e per le eventuali cure nel nosocomio. Un vero e proprio accanimento, curare in Ospedale un anziano, in sciopero della fame, che urlava al mondo di essere sul punto di morte. Un gesto davvero inaccettabile! ma che umanità hanno questi giudizi?
Strano che l’avvocato Lipera non proceda a ricusare all'istante o, che so, a denunciare alla Corte Europea, questo Tribunale di Sorveglianza che guardando i pareri medici, a seguito di tutti gli accertamenti clinici – compresa una tac pochi giorni or sono – non si fida della parola “d’onore” del suo assistito, ma dei medici.
Ma in che Paese viviamo?!? In Italia… dove i Lipera & C possono dire qualunque cosa! Dove gran parte dei media gli danno voce e risonanza facendo sembrare le sue sparate quasi credibili e vere. Si, è davvero una situazione indecente!

PS
Mastella, spinto anche dalla sua signora, disse che avrebbe fatto tutto con estrema urgenza per arrivare alla grazia a Contrada, sottolineando che: nessuno deve morire in carcere. Chissà se qualcuno al Ministero gli ha spiegato che in Italia esiste – anche se Cosa Nostra ha sempre chiesto di abolirlo!- la pena dell’ergastolo, che prevede proprio che i condannati restino in carcere sino alla morte (attualmente in Italia i condannati all’ergastolo sono circa 1294). Forse nel suo “mondo” lui l’ha già abolito l’ergastolo, deve averne parlato con Campanella della “famiglia” di Villabate.
Contrada, peraltro non è stato condannato all’ergastolo ma a 10 anni e la sua condotta processuale ha fatto sì che anziché accertare la verità in un tempo ragionevole il procedimento a suo carico durasse più di un decennio. Inoltre non ha mai voluto collaborare con la magistratura dicendo ciò che sa e indicando gli altri anelli della catena di collusione tra mafia e pezzi dello Stato. Non ha dato alcun segno di pentimento. Quindi non può certo pretendere di non scontare una pena in carcere solo perché, ora, è anziano.
Inoltre a Mastella e coloro che urlano che non si può morire in carcere e che quindi Contrada deve essere liberato, nessuno ha mai ricordato che nelle nostre carceri dal 2000 al 2007 sono morti oltre 1211 detenuti di cui 432 per suicidio (dati non ufficiali)?
Per chi sta male - e non è condannato per gravi reati come quelli di mafia - c’è la sospenzione della pena, ed in Italia c'è anche l'istituto del differimento della pena. Naturalmente questo non vale per chi fa sciopero della fame così da aggravare le sue condizioni di salute per dire "fatemi uscire, sto male" (sic!).
Per questo però sono i medici a dire quando è necessario ai giudici che quindi provvedono, non lo stabiliscono i ministri, le moglie, i parenti, i difensori, i consulenti, i giornalisti alla Jannuzzi o altri.
Quindi ora basta con questa pantomima volta a trasformare in 'sciacalli assetati di morte e dolore' quanti chiedono semplicemente la certezza del Diritto che, in uno Stato liberale, è anche certezza della pena, per tutti! Chiedere e pretendere, soprattutto per i condannati per mafia (anche quella dal colletto bianco), che la pena sia scontata interamente e senza sconti, è chiedere la "norma" di una Giustizia degna di questo nome. Davvero, quindi, basta!

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